Nuova Riveduta:

Giobbe 14:16

Ma ora tu conti i miei passi,
tu osservi i miei peccati;

C.E.I.:

Giobbe 14:16

Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:

Nuova Diodati:

Giobbe 14:16

Allora tu conteresti i miei passi, ma non osserveresti i miei peccati;

Riveduta 2020:

Giobbe 14:16

Ma ora tu conti i miei passi, tu osservi i miei peccati;

La Parola è Vita:

Giobbe 14:16

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Giobbe 14:16

Ma ora tu conti i miei passi, tu osservi i miei peccati;

Ricciotti:

Giobbe 14:16

Bensì tu hai contato i miei passi; ma perdona ai miei peccati!

Tintori:

Giobbe 14:16

Tu hai certamente contati i miei passi; ma perdona i miei peccati.

Martini:

Giobbe 14:16

Tu però hai contati i miei passi; ma perdona i miei peccati.

Diodati:

Giobbe 14:16

Perciocchè ora tu conti i miei passi, E non riserbi nulla a punir del mio peccato.

Commentario abbreviato:

Giobbe 14:16

Versetti 16-22

La fede e la speranza di Giobbe parlano e la grazia sembra rianimarsi, ma la depravazione prevale di nuovo. Egli rappresenta Dio che porta le cose all'estremo contro di lui. Il Signore deve prevalere contro tutti coloro che lottano con lui. Dio può mandare malattie e dolori, possiamo perdere ogni conforto in coloro che ci sono vicini e cari, ogni speranza di felicità terrena può essere distrutta, ma Dio accoglierà il credente in regni di felicità eterna. Ma quale cambiamento attende il miscredente prospero! Come risponderà quando Dio lo chiamerà al suo tribunale? Il Signore è ancora sul seggio della misericordia, pronto a essere benevolo. Oh, se i peccatori fossero saggi, se considerassero la loro ultima fine! Finché la carne dell'uomo è su di lui, cioè il corpo che è così restio a deporre, avrà dolore; e finché la sua anima è dentro di lui, cioè lo spirito che è così restio a dimettersi, sarà in lutto. Il lavoro della morte è un lavoro duro; i dolori della morte sono spesso dolorosi. È una follia per gli uomini rimandare il pentimento al letto di morte, e avere da fare l'unica cosa necessaria, quando non si è in grado di fare nulla.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 14:16

Giob 10:6,14; 13:27; 31:4; 33:11; 34:21; Sal 56:6; 139:1-4; Prov 5:21; Ger 32:19

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